Presentazione Squadre 2023: Jumbo – Visma
La Jumbo-Visma vuole riprendere da dove ha lasciato al termine del 2022. L’obiettivo principale della compagine neerlandese, infatti, è quello di riconfermarsi al Tour de France dopo la vittoria dello scorso anno, aggiungendo quest’anno anche una squadra ancora più competitiva al Giro per cercare il successo anche in Italia. In organico, poi, ci sono anche tanti corridori in grado di competere nelle corse di un giorno con l’aggiunta del vincitore dell’ultima Parigi-Roubaix, Dylan Van Baarle, a un roster che può contare già sul fenomeno Wout Van Aert e altri corridori che spesso si sono fatti valere in primavera.
Gli uomini più attesi
Riconfermarsi è sempre più difficile ed è per questo che Jonas Vingegaard dovrà trovare ancora più forze di quelle tirate fuori lo scorso anno per battere Tadej Pogacar al Tour de France. Il danese aveva pagato lo sforzo, fisico e mentale, rimanendo ai box per vari mesi dopo la vittoria della Grande Boucle, ma a fine stagione è già riuscito a tornare al successo e ora il mirino è già puntato sul Tour, dove però stavolta sarà il capitano unico e dovrà trovare strategie diverse rispetto a quella utilizzata nella tappa del Col du Granon.
Primoz Roglic, infatti, quest’anno sarà dirottato sul Giro d’Italia e potrà concludere la battaglia con Remco Evenepoel che aveva iniziato alla Vuelta prima che la sfortuna lo estromettesse dalla corsa. Lo sloveno tornerà al Giro per la terza volta, stavolta con l’obiettivo di vincere e migliorare il terzo posto del 2019, quando in una battaglia di nervi con Nibali i due si fecero scappare Carapaz che andò poi a vincere la corsa. Al fianco di Roglic al Giro ci sarà il nuovo arrivo Wilco Kelderman, che ha già dichiarato che la leadership dello sloveno è chiara, ma che allo stesso tempo proverà a rimanere in classifica il più possibile per sfruttare un’eventuale superiorità numerica.
Nel cast di supporto di Jonas Vingegaard al Tour, invece, ci saranno Sepp Kuss e Steven Kruijswijk. Il primo ha annunciato di voler rinunciare a ogni velleità di classifica nei GT, ma in passato è sempre stato un prezioso scudiero in salita, contribuendo a tante vittorie di Roglic e con la giornata giusta potrebbe anche andare a caccia di un successo di tappa. Il neerlandese, invece, è un corridore che già in passato è salito sul podio del Tour e che sarà dunque un supporto fondamentale per Vingegaard, un po’ come Kelderman al Giro per Roglic. Nella formazione della Grande Boucle, però, ci sarà anche l’altro fenomeno della formazione di Richard Plugge, vale a dire Wout Van Aert.
Gli obiettivi del belga nel 2023? Praticamente tutto e qualcosa in più. Proverà a riconfermare la maglia verde vincendo altre tappe al Tour, aiutando anche Vingegaard a portare a casa il successo finale, e proverà poi a vincere tutte le corse di un giorno a cui prenderà parte, soprattutto la Strade Bianche, la Milano-Sanremo e le due Monumento del pavé, che sono il vero grande obiettivo della prima parte di stagione. A fine anno, poi, il grande obiettivo è il Mondiale di Glasgow, ma già prima che inizi la stagione su strada potrebbe ritrovarsi a indossare la maglia iridata, visto che prenderà parte al mondiale di ciclocross, disciplina che questa stagione non l’ha mai visto fare peggio del secondo posto, risultato ottenuto tre volte su undici gare. Infine, il classe ’94 è anche un corridore forte a cronometro e in grado di competere nelle corse di una settimana e cercherà anche di vincere corse come la Tirreno-Adriatico e il Giro di Svizzera.
Anche nelle Classiche la squadra neerlandese si è rinforzata sempre di più e il 2023 non fa eccezione, visto che arriva Dylan Van Baarle, vincitore uscente della Parigi-Roubaix. Il neerlandese è un grande specialista del pavé, soprattutto quando si presenta l’occasione di attaccare da molto lontano, ma è anche un importante uomo squadra nei GT, come dimostra il tanto lavoro fatto per i capitani negli anni del team Ineos. Il classe ’92 si è già candidato per la vittoria del Fiandre, lasciando poi con una battuta a Van Aert la vittoria della Roubaix. Erano già arrivati lo scorso anno, invece, Tiesj Benoot e Christophe Laporte, altri due uomini potenzialmente in grado di vincere al nord (e che infatti sono stati citati anche dallo stesso Van Baarle nell’intervista in cui ha parlato della possibilità del team).
Il belga sta completando il recupero da un brutto infortunio, ma sarà pronto per l’inizio della stagione delle classiche per cercare quella vittoria che è l’unica cosa che gli è mancata lo scorso anno. Il transalpino, invece, è reduce dalla miglior stagione della sua carriera, che gli ha portato in dote, tra le altre cose, la prima vittoria di tappa sulle strade del Tour. Il classe ’92 è un corridore completo, in grado anche di lottare negli sprint a ranghi quasi compatti, ma non ha nascosto che il suo obiettivo primario per il 2023 è quello di vincere una classica, pur sapendo di dover agire nell’ombra di Van Aert. L’ex Cofidis, poi, è anche un discreto cronoman e per questo potremmo vederlo lottare anche per la classifica in qualche breve corsa a tappe minore.
Tra i grandi protagonisti della scorsa stagione, poi, c’è anche Koen Bouwman, vincitore di due tappe e della Maglia Azzurra all’ultimo Giro d’Italia. Il ruolo del neerlandese sarà molto simile anche quest’anno, pur sapendo che in alcune tappe potrebbe essere chiamato a sacrificarsi per Roglic. Lavorerà per Roglic anche Edoardo Affini, che sarà prezioso anche in vari frangenti delle classiche di primavera. L’italiano, però, potrà cercare anche il successo in prima persona con fughe da lontano e, soprattutto, con le prove a cronometro, che sembrano la sua arma migliore per permettergli di portare a casa quella vittoria di tappa al Giro che finora ha solo sfiorato.
Andrà al Giro, ma stavolta senza compiti di classifica, anche il norvegese Tobias Foss. Il classe ’97 (che comunque non ha nascosto che gli piacerebbe lottare per un piazzamento) si è appena laureato campione del mondo a cronometro e proverà a dare il meglio di sé soprattutto nelle prove contro il tempo, magari mettendo nel mirino quella da Fossacesia Marina a Ortona che assegnerà la prima Maglia Rosa del prossimo Giro d’Italia. Quando il discorso verte sulle prove contro il tempo, poi, è naturale venga fuori il nome del due volte iridato Rohan Dennis. Dopo la prima stagione nel team, l’australiano si è detto soddisfatto, al netto dei problemi fisici che gli hanno fatto saltare il Tour, e quest’anno vuole tornare ai suoi livelli abituali, magari lavorando a supporto dei capitani al Giro o alla Grande Boucle.
Nelle squadre per i GT ci saranno sicuramente anche i nuovi arrivi Attila Valter e Jan Tratnik. Il classe ’98 ungherese è un corridore forte quando la strada sale, che per la prima volta si testerà anche in salita, mentre lo sloveno è un passista, che quando si presenta l’occasione sa trasformarsi in cacciatore di tappe, ma che sarà utile soprattutto alla causa del connazionale Primoz Roglic durante il Giro d’Italia.
Non ha ancora partecipato a nessun GT, invece, il classe 2001 Olav Kooij, che lo scorso anno è stato l’uomo più vincente del team con ben 12 successi. Il velocista neerlandese proverà ad alzare sempre più il livello e ad aumentare il numero delle vittorie in gare WorldTour. Difficile che invece riescano a uscire dai compiti di gregariato corridori come Robert Gesink, Sam Oomen e Lennard Hofstede per le corse tappe e Nathan Van Hooydonck, Timo Roosen e Tosh Van der Sande per le gare di un giorno.
Infine, merita una menzione a parte Milan Vader, tornato in gara alla CRO Race a fine stagione dopo la terribile caduta di aprile al Giro dei Paesi Baschi che l’aveva mandato in coma per due settimane. L’ex biker neerlandese dovrà sfruttare questa stagione per tornare a riprendere pian piano confidenza con il mezzo e a riabituarsi a stare in gruppo.
Le giovani promesse
Il corridore più giovane della squadra, vale a dire Olav Kooij, è già diventato un pezzo da novanta del team, ma non mancano altri corridori in erba pronti a prendersi il futuro. Restando nel reparto volate, ad esempio, i gemelli Tim e Mick Van Dijke sembrano avere un potenziale enorme. Il primo ha già avuto modo di esultare due volte, vincendo una tappa della CRO Race 2021 e imponendosi poi a crono nel prologo del Sibiu Tour, ma Mick, che è passato professionista per primo, ha già assaggiato palcoscenici più importanti (in alcuni casi facendo parte del treno di Kooij) e tra i due sembra quello più pronto per le esigenze del team.
Lo scorso anno è passato pro’ anche il classe 2001 Michel Hessman, che come i corridori sopracitati è un prodotto del vivaio del team. Il tedesco ha sfruttato il primo anno tra i professionisti soprattutto per accumulare esperienza, facendosi invece notare il Tour de l’Avenir, chiuso sul podio dopo aver indossato per qualche giorno la maglia di leader. Un percorso simile a quello che l’anno prima aveva tracciato Gijs Lemreize, che nel 2022 ha debuttato al Giro (anche in questo Hessman sembra poter seguire le sue orme nel 2023), inserendosi in tante fughe, sfruttando anche l’assenza di uomini di classifica in squadra, e ottenendo ben quattro top 10 parziali, tra cui spiccano il secondo posto nella tappa di montagna di Lavarone e il terzo in quella di Genova. Nel 2023 gli verrà chiesto di confermare le sue qualità di scalatore.
C’è grande attesa poi anche per le prestazioni di Thomas Gloag, ex Trinity Racing, che è già stato alla Jumbo-Visma come stagista nella seconda parte di 2022. Il britannico si è fatto vedere allo scorso Tour de l’Avenir, dove ha vinto una tappa, e poi è stato buon protagonista dell’autunno italiano, sfiorando un paio di top 10 che sono indicative del tipo di corridore.
Organico Jumbo-Visma 2023
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